Ripresa della crescita

Le vendite di Arte Contemporanea ritrovano un andamento crescente. Per due anni consecutivi, il fatturato è calato sensibilmente, fino al secondo semestre del 2016, in cui ha perso il 10%. Dopo questa correzione salutare, il ritorno alla crescita si fa sentire attraverso le prestazioni del primo semestre 2017: un aumento del fatturato mondiale del 14% inaugura un nuovo periodo di prosperità.

Fatturato mondiale delle vendite di Arte Contemporanea

Fatturato mondiale delle vendite di Arte Contemporanea

Prezzi in rialzo

Il fatturato dell’Arte Contemporanea raggiunge la somma di 1,58 miliardi di dollari tra luglio 2016 e giugno 2017, ovvero un risultato migliorato del 3,2% rispetto all’esercizio precedente. Allo stesso tempo, il numero di lotti venduti diminuisce del 2%: sono state aggiudicate 57.100 opere rispetto alle 58.400 dell’anno precedente. Infine, il tasso di invenduti rimane perfettamente stabile al 41%.

Un aumento dei ricavi derivanti dalle vendite per un numero di transazioni in calo significa necessariamente che il prezzo delle opere in circolazione, in linea di massima, aumenta. Il prezzo medio per un’opera contemporanea passa pertanto da 26.160 $ a 27.600 $. Il prezzo mediano si attesta quest’anno attorno ai 1.300 $.

Struttura del Mercato dell’Arte Contemporanea (2016-2017)

Percentuale dei lotti aggiudicati per un valore minore di
100% 110.487.500 $
99% 370.898 $
98% 168.927 $
97% 101.426 $
96% 72.319 $
95% 54.142 $
90% 23.155 $
80% 8.374 $
70% 4.062 $
60% 2.247 $
50% 1.314 $
40% 798 $
30% 500 $
20% 294 $
10% 148 $
©artprice.com

Questo aumento di valore è confermato dall’evoluzione dell’indice dei prezzi. Contrariamente agli altri periodi di creazione, l’Arte Contemporanea mostra un rendimento globale positivo nel corso degli ultimi nove mesi. Dopo il calo riscontrato per tutto il 2015, l’indice dei prezzi dell’Arte Contemporanea mostra una ripresa del 22% da gennaio 2016, cosa che consente a questo settore di mantenere rendimenti competitivi rispetto agli investimenti tradizionali a lungo termine (si legga il capitolo L’attrattiva finanziaria dell’Arte Contemporanea). Negli ultimi 30 anni, il valore delle opere contemporanee è aumentato globalmente del 129%.

Indice dei prezzi dell’Arte Contemporanea

Indice dei prezzi dell’Arte Contemporanea

La nuova congiuntura

Gli anni 2013 e 2014 costituiscono un periodo storicamente favorevole per l’Arte Contemporanea. Tale entusiasmo è simboleggiato dalla vendita straordinaria a 58 milioni di dollari della scultura Balloon Dog (Orange) (1994-2000) di Jeff Koons. Questo resta ancora oggi un record assoluto per un artista vivente. Le quote di alcuni giovani pittori astratti (meno di 35 anni) hanno ampiamente beneficiato di una simile effervescenza dal momento che i prezzi delle loro opere si vedevano a volte moltiplicati nel giro di alcuni mesi, come sottolineato dal rapporto sul Mercato dell’Arte Contemporanea precedente. Di fronte a questa brusca impennata dei prezzi, i collezionisti hanno esitato rivolgendosi verso valori sicuri.

Nel corso del 2015, l’Arte Contemporanea si è vista superare dall’Arte Moderna, che ha imposto un nuovo ritmo con i picchi raggiunti. Gli importi versati per l’acquisto di tre capolavori firmati Picasso (179 milioni di dollari), Giacometti (170 milioni di dollari) e Modigliani (141 milioni di dollari) sono sembrati piuttosto un canto del cigno: l’urgenza di acquistare le ultime meraviglie di un mercato praticamente esaurito, di mettere le mani su opere destinate a raggiungere presto o tardi un grande museo. In questo periodo, le esitazioni dei collezionisti nei confronti dell’Arte Contemporanea si sono ripercosse sulle prestazioni di questo settore: il fatturato 2015/2016 ha registrato un calo del 27%.

La ripresa del Mercato dell’Arte nel primo semestre del 2017 si rivela quindi tanto più degna di nota in quanto posiziona l’Arte Contemporanea in primo piano.

Quota di mercato per periodo di creazione nel fatturato mondiale delle vendite

Quota di mercato per periodo di creazione nel fatturato mondiale delle vendite

L’Arte Moderna resta il mezzo pesante del Mercato ma nel XX secolo si assiste effettivamente all’avvento dell’Arte Contemporanea. Superando ampiamente l’Arte del Dopoguerra, questa si afferma sul lungo termine. Nel 2000, l’Arte Contemporanea rappresentava il 3% dei ricavi derivanti dalle vendite mondiali; 17 anni più tardi, la sua partecipazione raggiunge il 15%.

Il significato di tale cambiamento è evidente: i collezionisti apprezzano sempre di più la creazione attuale. Oggi, l’Arte Contemporanea non può più essere considerata un mercato marginale, debole, in preda a pratiche azzardate. Con l’Arte del Dopoguerra, attualmente funge da “polo d’attrazione” del Mercato dell’Arte.

L’effetto della concentrazione

Lo slancio dell’Arte Contemporanea passa essenzialmente da quattro grandi città. Da sole, New York, Londra, Hong Kong e Pechino concentrano l’83% delle entrate mondiali di Arte Contemporanea, nonostante solo il 20% dei lotti transiti da una di queste quattro megapoli. In altre parole, tutte le altre piazze di mercato del pianeta (Artprice individua 540 città che hanno organizzato vendite all’asta nel 2016/2017) condividono il 17% delle entrate di Arte Contemporanea per l’80% dei lotti.

In linea di massima, il fenomeno della concentrazione nelle grandi capitali finanziarie del pianeta si intensifica con l’Arte Contemporanea. Tale convergenza del Mercato dell’Arte – e in particolare del mercato di fascia alta – permette di far competere i collezionisti. Più di qualsiasi altra piazza, New York, Londra e Hong Kong formano tre poli di scambo internazionali, in grado di concentrare il meglio dell’offerta e della domanda.

Ripartizione geografica del fatturato delle vendite

Ripartizione geografica del fatturato delle vendite

Solo la capitale cinese si sottrae a questo fenomeno di iper-concentrazione del Mercato dell’Arte Contemporanea. Pechino perde in effetti delle quote di mercato per questo settore. Pur rimanendo in definitiva il primo centro nevralgico del pianeta per l’Arte tradizionale e la Pittura cinese, Hong Kong s’impone come la vera capitale asiatica dell’Arte Contemporanea, per la gioia della Cina che ha annesso definitivamente Hong Kong molto più rapidamente di quanto previsto dagli accordi del 1997. La città cinese può vantare vari assi nella manica che facilitano gli scambi internazionali (si veda l’intervista di Alex Chang, CEO di Poly Auction Hong Kong).

Le grandi case proseguono il loro disegno strategico

La nomina dell’imprenditore Tad Smith a capo della società Sotheby’s nel marzo 2015 ha innescato un lungo processo di riorganizzazione del Mercato dell’Arte. Impegnate in passato in un’interminabile corsa ai record e in continua espansione, le grandi case d’aste sono oggi alla ricerca di maggiore stabilità ed efficienza. Una ristrutturazione del segmento di fascia media oltre a una migliore gestione dei rischi hanno permesso di consolidare dei bilanci in stato di squilibrio.

Quest’anno, la casa americana Sotheby’s, quotata alla borsa di New York (NYSE: BID), domina il Mercato dell’Arte Contemporanea internazionale.

Nel 2015 l’ottimismo generale aveva incoraggiato questa casa a garantire la vendita della collezione di Alfred Taubman (suo ex-presidente) a una cifra di 500 milioni di dollari, un importo che non era stata in grado di raggiungere. Quest’anno, al contrario, i 60 milioni di dollari che aveva garantito per l’opera Untitled (1982) di Jean-Michel Basquiat sono sembrati fin troppo modesti alla luce del risultato finale.

Classifica delle case d’asta – 2016/17

Casa d’aste Fatturato Lotti venduti Migliore aggiudicazione
1 Sotheby’s 541.653.155 $ 1.978 110.487.500 $
2 Christie’s 421.349.302 $ 2.271 34.967.500 $
3 Phillips 191.400.871 $ 1.753 28.810.000 $
4 Poly International Auction 82.730.293 $ 702 13.516.074 $
5 China Guardian Auctions 34.271.334 $ 450 7.249.370 $
6 Beijing Council International Auctions 23.103.722 $ 189 5.556.717 $
7 RomBon Auction 18.269.028 $ 567 927.245 $
8 Bonhams 12.796.399 $ 499 2.027.301 $
9 Beijing Hanhai Art Auction 11.903.542 $ 377 2.675.728 $
10 Artcurial 9.237.051 $ 638 417.437 $
11 Holly International 8.098.758 $ 264 1.258.388 $
12 Ravenel International Art Group 6.449.303 $ 140 1.241.323 $
13 Shanghai Mission Auction 6.382.490 $ 115 1.183.350 $
14 Seoul Auction 6.252.392 $ 229 1.007.978 $
15 Cornette de Saint-Cyr 5.431.021 $ 900 265.562 $
16 K-Auction 4.932.776 $ 99 434.320 $
17 Zhong Cheng Auctions 4.872.836 $ 139 1.002.960 $
18 Heritage Auctions 4.662.282 $ 661 394.000 $
19 Guangzhou Huangma Auction 4.379.689 $ 166 467.866 $
20 Mainichi Auction 4.168.870 $ 999 270.143 $
©artprice.com

A sua volta, la casa d’aste Christie’s ha assunto varie decisioni importanti volte a ristrutturare le sue attività e risanare il suo bilancio finanziario. La chiusura delle sale d’aste di South Kensington e di Amsterdam, che hanno generato rispettivamente 38 milioni di dollari e 27 milioni di dollari nel 2016 (mettendo insieme tutti i periodi di creazione), segnala un profondo cambiamento di strategia.

Altra scelta strategica quella operata dalla società François Pinault: il rinvio delle sessioni, diurne e serali, di Arte Contemporanea e del Dopoguerra solitamente organizzata a Londra in giugno. Christie’s ha effettivamente scelto di spostare queste due vendite in ottobre, preferendo modificare il suo calendario per assicurare una riuscita ottimale.

La società Phillips – terza casa d’aste mondiale di Arte Contemporanea – prosegue al contrario la sua espansione. Nel novembre 2016, ha tenuto la sua prima vendita di Fine Art a Hong Kong. Ha confermato il suo arrivo in Asia organizzando due nuove sessioni il 28 maggio 2017, di cui una totalmente dedicata a “Warhol in China”, un simbolo a Hong Kong, città desiderosa di formare un ponte tra Oriente e Occidente. Allo stesso modo, la sessione di Arte Contemporanea e del Dopoguerra ha riunito sia opere di Yoshitomo Nara e Christine Ay Tjoe che di Sean Scully, Peter Doig o Kaws.

Soft Power

Il rinvio operato dalla casa d’aste Christie’s delle sue grandi aste di giugno concorre a spiegare il deficit di 47 milioni di dollari registrato dalla città di Londra nel primo semestre del 2017. Il fatturato inglese, che aveva toccato i 395 milioni di dollari per l’Arte Contemporanea nel primo semestre del 2016, perde il 12%. Il divario dovrebbe colmarsi nel secondo semestre 2017.

La Cina approfitta di questo cambiamento nell’agenda londinese per piazzarsi temporaneamente al secondo posto, con 370 milioni di dollari. Sull’esempio di Hong Kong, l’isola di Taiwan tenta di imporsi sul Mercato cinese. Quest’anno Taipei registra una crescita del 14%, grazie alle ottime prestazioni di più case d’aste, nello specifico Ravenel, Zhong Cheng, JSL Art e Kingsley’s.

Testa a testa, la Repubblica popolare cinese e il Regno Unito si lasciano sempre più distanziare dagli Stati Uniti. Manhattan, che concentra il 95% dei ricavi derivanti dalle vendite americane, registra quest’anno un incremento del 19%. Questa prestazione colloca gli Stati Uniti, con 690 milioni di dollari, nettamente davanti a qualsiasi altro paese sul Mercato dell’Arte Contemporanea. La prima piazza di mercato rappresenta, da sola, il 43,8% del fatturato mondiale.

Questa competizione tra le tre più grandi potenze si osserva ugualmente nelle prestazioni dei loro artisti. Le firme guida del Mercato anglosassone dominano ampiamente la Top 10: Jean-Michel Basquiat, in pole position, è seguito da Peter Doig e Christopher Wool. Complessivamente, gli artisti contemporanei cinesi occupano 162 posizioni della Top 500 quest’anno, contro le 139 europee e le 97 americane.

Unico cinese nella Top 10, ZENG Fanzhi registra un eccellente risultato con la vendita di Mask Series 1996 No. 6 (面具系列1996No.6), venduta a 13,5 milioni di dollari il 3 aprile 2017 da Poly Auction Hong Kong. Questa tela era stata acquistata a 9,6 milioni di dollari il 24 maggio 2008 da Christie’s nella stessa città. Registra pertanto un aumento del 40% in 9 anni.

Classifica dei paesi per fatturato delle aste di Arte Contemporanea

Paese Fatturato Quota di mercato
1 Stati Uniti 690.523.291 $ 43,8%
2 Cina 369.623.280 $ 23,5%
3 Regno Unito 348.412.101 $ 22,1%
4 Francia 37.917.684 $ 2,4%
5 Germania 15.368.396 $ 1,0%
6 Giappone 9.988.667 $ 0,6%
7 Italia 9.675.522 $ 0,6%
8 Australia 9.084.099 $ 0,6%
9 Corea del Sud 6.894.246 $ 0,4%
10 Belgio 6.086.226 $ 0,4%
11 Austria 5.647.453 $ 0,4%
12 Nuova Zelanda 5.527.060 $ 0,4%
13 Sudafrica 5.259.152 $ 0,3%
14 Paesi Bassi 4.572.769 $ 0,3%
15 Turchia 4.512.432 $ 0,3%
16 Svezia 4.124.042 $ 0,3%
17 Filippine 3.888.520 $ 0,2%
18 Emirati Arabi Uniti 3.853.195 $ 0,2%
19 Polonia 3.402.559 $ 0,2%
20 Svizzera 2.826.838 $ 0,2%
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Infine, Parigi (35 milioni di dollari) consente alla Francia di mantenere la quarta posizione nella classifica mondiale. L’Europa conserva d’altra parte varie altre piazze di mercato, di media importanza, tra cui Monaco con 6,1 milioni di dollari, Vienna: 5,5 milioni di dollari, Colonia: 4,9 milioni di dollari, Amsterdam: 4,3 milioni di dollari, Stoccolma: 3,8 milioni di dollari e Bruxelles: 3,6 milioni di dollari.