Bilancio Annuale: Il Mercato dell’Arte entra in una nuova fase storica

Il 2017 segna il ritorno della crescita su scala mondiale. Dopo due anni consecutivi di assestamento (-10% nel 2015, -23% nel 2016), i ricavi derivanti dalle vendite aumentano del 20%, vale a dire uno spread straordinario del 40%. Questa performance risulta ancora più significativa se si tiene conto del fatto che è il risultato della ripresa combinata del mercato occidentale e del mercato cinese, ognuno dei quali può contare su un nuovo record di vendita storico.

Questi record – registrati a novembre a New York e a dicembre a Pechino – devono essere percepiti come il coronamento di un intero anno nel corso del quale il Mercato dell’Arte ha gradualmente ritrovato tutta la sua fiducia. Questa non si manifesta esclusivamente sul segmento di fascia molto alta, ma si avverte in tutte le fasce di prezzo e nella stabilità del Mercato dell’Arte nel complesso.

Il 2017 resterà un anno determinante per due ragioni. Da una parte, perché è stato raggiunto un nuovo ordine di prezzo (inatteso anche solo pochi mesi fa) e perché il gap immenso tra il record precedente e quello nuovo (180Mio$ e 450Mio$) dovrà chiaramente essere colmato dalle prossime vendite di opere di qualità museale. Dall’altra, quest’anno è memorabile perché per la prima volta dall’avvento del mercato cinese (2008), le grandi potenze del Mercato dell’Arte mostrano, congiuntamente, tutti i segni di una crescita salda e duratura. Infine, il 2017 è il trionfo del modello economico sviluppato e protetto dalla proprietà intellettuale di Artprice che descrive l’insieme dei fenomeni economici, finanziari e sociologici denominati “l’Industria Museale” ®.

Una crescita generalizzata

Con un aumento pari al 9% del fatturato mondiale, il 1° semestre 2017 ha messo fine a una serie di quattro semestri di contrazione sul Mercato dell’Arte. Questa ripartenza si deve, in larga misura, alla ripresa del mercato americano (27%) e del mercato inglese (13%). Dal canto suo, la Cina evidenzia ancora una perdita del -8% sul 1° semestre 2017, che è stata tuttavia ampiamente recuperata dagli eccellenti risultati di fine anno.

Nel secondo semestre, tutte le prime cinque posizioni del mercato mondiale hanno registrato un aumento sostanziale in termini di fatturato:

  • Cina: +20%
  • Stati Uniti: +53%
  • Regno Unito: +26%
  • Francia: +48%
  • Germania: +18%

Alla luce delle performance del Mercato dell’Arte nel corso degli ultimi 10 anni, il risultato 2017 si inserisce perfettamente nell’evoluzione ciclica osservata sul medio termine e che rende il Mercato dell’Arte particolarmente esaltante. Per la prima volta, la crescita si basa sul mercato americano, sul mercato cinese ma anche sulle altre grandi piazze di mercato europee e perfino su tutta una serie di mercati locali che si consolidano nei quattro angoli della terra.

Evoluzione del fatturato delle aste nel mondo (2008-2017)

Evoluzione del fatturato delle aste nel mondo (2008-2017)

Soft Power: la Cina in testa, gli Stati Uniti subito dietro

Quest’anno la Cina (5,1Mrd$) precede ancora gli Stati Uniti (5Mrd$), ma di misura: la competizione tra le due principali potenze del Mercato dell’Arte non è mai stata così intensa.

I due mercati operano comunque in modo molto diverso. Il mercato cinese si basa su un’incredibile quantità di lotti messi in vendita (280.800), di cui solo il 32% viene infine aggiudicato. Al contrario, il mercato americano registra uno dei tassi di vendita più alti del Mercato (75%), ampiamente sopra la media in Occidente (66%).

Tuttavia, in ultima analisi, i risultati dei due paesi sono molto simili: 89.400 lotti venduti in Cina contro 82.000 negli Stati Uniti, con fatturati vicini come mai prima d’ora. Da sottolineare la straordinaria performance della Cina (rispetto agli Stati Uniti il cui fatturato è rafforzato del 9% dalla vendita del Salvator Mundi di Leonardo DA VINCI da Christie’s New York). Non si possono che ammirare le due superpotenze, che dovrebbero continuare a regnare per buona parte del XXI secolo.

Evoluzione del fatturato delle aste in Cina e negli Stati Uniti

Evoluzione del fatturato delle aste in Cina e negli Stati Uniti

D’altro canto, quest’anno, le due principali potenze del Mercato dell’Arte hanno registrato un record storico. A Pechino, una serie di dodici paesaggi Screens of landscapes (山水十二条屏) del grande maestro QI Baishi, venduta il 17 dicembre 2017 da Poly International, ha battuto il record per un’opera d’arte in Asia (il record precedente di 66Mio$ datava 2011 con la vendita di Eagle Standing on Pine Tree; Four-Character Couplet in Seal Script, sempre di QI Baishi). Con questo nuovo picco a 140Mio$ (commissioni d’acquisto incluse), la Cina vanta infine un’aggiudicazione tra le 10 aste più belle di tutti i tempi.

La vendita a 450Mio$ del Salvator Mundi da Christie’s a New York costituisce, da sola, il 9% del mercato americano quest’anno, vale a dire il 3% del fatturato mondiale. Se questo record gonfia i ricavi derivanti dalle vendite negli Stati Uniti (esattamente come i 110Mio$ versati a maggio 2017 per una tela di Jean-Michel BASQUIAT), lo sviluppo del mercato americano si fonda innanzitutto su un numero crescente di aggiudicazioni. Il numero di opere vendute negli Stati Uniti aumenta in effetti del 13% quest’anno, raggiungendo gli 82.000 lotti aggiudicati, ovvero il doppio rispetto a 10 anni fa.

La performance del mercato francese (783,7Mio$) è indubbiamente la più degna di nota dopo quella degli Stati Uniti. Tuttavia, la crescita esplosiva del mercato francese (35%) non è riconducibile a un’intensificazione degli scambi. Il numero di lotti venduti resta in effetti perfettamente stabile, con 69.300 lotti venduti. È doveroso riconoscere che le grandi case parigine sono riuscite a vendere più lotti di qualità museale che mai: la soglia del milione di dollari è stata superata a 79 riprese, con, in particolare, tre risultati superiori ai 10Mio$ e un picco che tocca i 29,5Mio$. Si tratta della migliore aggiudicazione in Francia dal 2010.

Top 10 delle opere vendute in Francia nel 2017

Artista Opera Prezzo Data Casa d’aste
1 Alberto GIACOMETTI (1901-1966) Grande femme II (1960) 29.497.454 $ 19/10/2017 Christie’s Parigi
2 Jean-Michel BASQUIAT (1960-1988) Jim Crow (1986) 17.680.936 $ 20/10/2017 Christie’s Parigi
3 SAN Yu (1901-1966) Pot de fleurs ou Pivoines (c.1930) 10.385.360 $ 18/12/2017 Aguttes Neuilly-sur-Seine
4 Paul CÉZANNE (1839-1906) Intérieur de forêt (1904/06) 8.167.019 $ 20/12/2017 Beaussant-Lefevre Parigi
5 Francesco GUARDI (1712-1793) La place Saint-Marc avec la basilique et le campanile 7.127.985 $ 07/03/2017 Christie’s Parigi
6 Pierre SOULAGES (1919) Peinture 162 x 130 cm, 14 avril 1962 (1962) 6.885.000 $ 06/06/2017 Sotheby’s Parigi
7 Jean DUBUFFET (1901-1985) Les Versatiles (1964) 6.547.513 $ 20/10/2017 Christie’s Parigi
8 Jean-Paul RIOPELLE (1923-2002) Sans titre (1953) 5.772.677 $ 05/12/2017 Christie’s Parigi
9 Wifredo LAM (1902-1982) Trois centimètres de la Terre (1962) 5.239.106 $ 06/12/2017 Sotheby’s Parigi
10 Antonio CANOVA (1757-1822) Joachim Murat (1813) 5.134.320 $ 28/11/2017 Christie’s Parigi
© Artprice.com

Sfortunatamente, il Regno Unito sfugge a quest’anno di record. Christie’s non è riuscita a concretizzare la vendita attesa da tempo di Study of Red Pope 1962. 2nd Version 1971 (1962) di Francis BACON. Questa tela, stimata tra 80Mio$ e 105Mio$, doveva stabilire un nuovo record di prezzo in Europa. Malgrado questa particolare delusione, il Regno Unito realizza un’ottima performance nel 2017: un incasso dalle vendite di 2,5Mrd$ (+18%) per 55.000 lotti venduti (+10%).

Top 20 dei paesi per fatturato delle aste nel 2017

Fatturato Lotti venduti Prezzo record
1 Cina 5.103.331.224 $ 89.412 140.954.580 $
2 Stati Uniti 4.969.782.753 $ 81.938 450.312.500 $
3 Gran Bretagna 2.459.918.443 $ 54.941 59.004.638 $
4 Francia 783.673.615 $ 69.322 29.497.454 $
5 Germania 255.946.783 $ 41.880 3.664.674 $
6 Italia 172.566.663 $ 24.614 1.715.067 $
7 Svizzera 117.086.440 $ 11.084 8.506.872 $
8 Ausrtia 105.473.624 $ 6.582 2.752.678 $
9 Australia 105.313.576 $ 11.682 2.441.107 $
10 Giappone 93.539.616 $ 13.118 967.376 $
11 Corea del Sud 80.767.140 $ 1.199 6.156.120 $
12 Repubblica Ceca 56.220.381 $ 6.523 2.208.192 $
13 India 55.821.586 $ 1.261 3.082.458 $
14 Canada 54.172.789 $ 11.243 5.506.163 $
15 Svezia 51.043.272 $ 4.927 2.124.980 $
16 Polonia 50.150.898 $ 6.576 1.218.027 $
17 Belgio 45.234.907 $ 14.905 845.972 $
18 Olanda 36.834.403 $ 5.797 632.869 $
19 Sudafrica 32.852.697 $ 5.273 1.612.507 $
20 Filippine 28.880.690 $ 1.223 1.321.242 $
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Un Mercato mondiale sempre più diversificato

Quest’anno, 45 nazionalità rientrano nella Top 500 degli artisti per fatturato delle vendite all’asta, vale a dire cinque in più rispetto al 2016.

L’Europa resta il continente che fornisce il maggior numero di artisti presenti in questa classifica: quasi la metà. Da sola, la Francia vanta 59 nomi tra cui diversi a livelli molto alti: Claude MONET (7°), Fernand LÉGER (16°) o Jean DUBUFFET (27°). La Germania, con 34 artisti, rimane uno dei pilastri su cui poggia il mercato occidentale, alla stregua di Italia e Regno Unito, a pari merito con 27 nomi ciascuna. Il Belgio e i Paesi Bassi, paesi d’origine della maggior parte dei maestri fiamminghi, insieme registrano 21 entrate. Infine, due artisti cechi fanno il loro ingresso in classifica. Emil FILLA (301°) e TOYEN (431°).

Ripartizione degli artisti della Top 500 (2017) per provenienza

Ripartizione degli artisti della Top 500 (2017) per provenienza

Anche l’Oceania emerge sul Mercato dell’Arte mondiale, con un numero di artisti in questa classifica pari a quello dell’Africa. Sei artisti australiani figurano nella Top 500 quest’anno, proprio come l’anno scorso. Brett WHITELEY (232°), Sidney Robert NOLAN (254°), Arthur BOYD (360°), Frank Jeffrey Edson SMART (383°), Arthur Ernest STREETON (393°) e Charles BLACKMAN (426°), grazie a un nuovo record di 1,4Mio$. Mad Hatter’s Tea Party (1956), acquistata per 530.000 $ da Sotheby’s a Sydney nel maggio 2009, è stata rivenduta a un importo quasi triplicato otto anni più tardi dalla stessa casa d’asta. La presenza di Sotheby’s a Sydney sottolinea il forte potenziale del mercato australiano. Ma le vendite dei sei artisti nazionali che figurano nella Top 500 restano ancora troppo confinate al mercato interno: oltre il 94% del loro fatturato viene registrato in Australia.

Benché non organizzi ancora vendite nell’emisfero sud, Christie’s vanta una presenza internazionale ancora maggiore rispetto alla sua rivale. New York, Londra, Hong Kong e Parigi costituiscono gran parte del suo fatturato, ma la società detenuta da François Pinault (tramite la holding Artémis) resta ben consolidata in svariate altre città. Si osservi che quest’anno in India non sono state organizzate vendite da Christie’s.

Ripartizione geografica del fatturato delle aste di Belle Arti di Christie’s

Ripartizione geografica del fatturato delle aste di Belle Arti di Christie’s

La copertura planetaria della casa d’asta Christie’s contribuisce alla sua onnipotenza. La stessa strategia è stata adottata anche da Sotheby’s e da Bonhams ma anche da Phillips che continua la sua espansione a Hong Kong.

A modo loro, le grandi case d’asta cinesi mostrano una stessa preoccupazione di diversificazione geografica e cercano di estendere la loro presenza su tutto il territorio. Oggi, la società Poly Auction domina su tutte le sue concorrenti grazie a filiali a Pechino, Hong Kong, Shanghai, Xiamen e Shandong (filiali tuttavia ampiamente autonome).

Top 20 delle case d’asta per fatturato delle aste di Belle Arti nel 2017

Fatturato Lotti venduti
1 Christie’s 4.446.258.656 $ 16.056
2 Sotheby’s 3.379.835.398 $ 13.989
3 Poly Auction 1.025.050.170 $ 5.618
4 China Guardian 815.161.400 $ 6.907
5 Phillips 470.859.957 $ 3.938
6 Council International Auctions 415.319.727 $ 3.841
7 RomBon Auction 242.822.804 $ 2.753
8 Xiling Yinshe Auction 182.077.596 $ 4.568
9 Bonhams 159.435.786 $ 7.700
10 Holly International 127.596.733 $ 1.334
11 Canton Treasure Auction 103.924.917 $ 2.349
12 Shanghai Jiahe Auction 86.805.355 $ 1.961
13 Dorotheum 77.538.794 $ 4.993
14 Artcurial 76.032.071 $ 3.261
15 Rongbaozhai 75.642.974 $ 2.659
16 Beijing Hanhai Art Auction 75.403.752 $ 4.924
17 Seoul Auction 69.422.031 $ 598
18 Zhong Hong Xin 62.505.302 $ 968
19 DuoYunXuan 60.133.526 $ 2.951
20 K-Auction 54.730.942 $ 770
21 Ketterer Kunst GmbH 49.224.842 $ 1.224
22 Chengxuan 49.128.904 $ 1.043
23 Sungari 48.270.967 $ 1.110
24 Grisebach 47.274.616 $ 2.251
25 Mainichi Auction Inc. 47.085.059 $ 9.758
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In generale, le performance delle case d’asta restano proporzionali alla quantità di transazioni che operano. Le grandi case d’asta non nutrono alcun desiderio di limitarsi al mercato di fascia alta. Al contrario, vogliono tutte mantenere un calendario delle vendite il più fitto possibile e non disdegnano alcuna fascia di prezzo. Lo sviluppo delle vendite online rappresenta evidentemente un potenziale enorme in questo senso.

La struttura del Mercato dell’Arte nel 2017

Sul lungo termine, la crescita del Mercato dell’Arte si basa più sull’intensificarsi degli scambi che sull’esplosione dei prezzi. In effetti, la sua struttura evolve lentamente e, contrariamente alle attese, questa evoluzione dà sempre maggiore importanza alle fasce di prezzo inferiori. I tre risultati superiori a 100Mio$ registrati quest’anno restano estremamente eccezionali.

L’evoluzione più importante in termini di prezzo – quella che ha maggiormente influenzato il Mercato negli ultimi 20 anni – è stata la rivalutazione dell’arte contemporanea da parte dei collezionisti. Vari artisti (essenzialmente anglosassoni, tra cui Peter DOIG, Jeff KOONS, Christopher WOOL o Richard PRINCE) hanno raggiunto, al culmine della propria carriera, livelli di prezzo prima impensabili durante la vita dell’artista. Oggi è necessario che il fervore di cui gode l’arte contemporanea si confermi sul lungo termine. La crisi finanziaria del 2008 è stata, a questo livello, una prova particolarmente difficile ma alla fine molto rassicurante, in quanto la maggior parte delle grandi figure dell’arte contemporanea l’ha superata con successo.

Indiscutibilmente, “l’Industria Museale” è il motore principale della prodigiosa progressione del Mercato dell’Arte. Per la prima volta, gli acquisti non sono il frutto di capricci di miliardari ma di una vera e propria strategia d’acquisto che genera un flusso di visitatori, che influenza la biglietteria dei grandi musei. Pertanto, questa logica economica su lungo termine consente di giustificare acquisti che ammontano a centinaia di milioni di dollari e che, verosimilmente alla luce delle mutazioni sociologiche dei grandi musei, permetteranno al Mercato dell’Arte di raggiungere a breve la soglia del miliardo per un’opera.

Evoluzione della struttura dei prezzi

Evoluzione della struttura dei prezzi

Quest’anno i risultati delle vendite rivelano ancora una fortissima percentuale di opere accessibili: un lotto su due è stato acquistato all’asta per meno di 1.200 $ (commissioni d’acquisto incluse). Il Mercato di fascia alta – superiore a 100.000 $ rappresenta soltanto il 3% delle opere che circolano sul Mercato.

Struttura dei prezzi dei lotti venduti all’asta nel 2017

X% dei lotti aggiudicati a meno di
100% 450.312.500 $
99% 354.835 $
98% 158.361 $
97% 97.621 $
96% 68.750 $
95% 51.883 $
90% 20.691 $
80% 7.053 $
70% 3.529 $
60% 1.975 $
50% 1.165 $
40% 720 $
30% 457 $
20% 277 $
10% 142 $
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Le stampe, così come le opere su carta, vantano una maggioranza di opere vendute a meno di 1.000 $ (rispettivamente il 66% e il 55%). Tuttavia, questa fascia di prezzo costituisce anche la base del mercato della pittura (42%). Una firma eminente come Maximilien LUCE registra quest’anno ancora tre piccoli dipinti a olio venduti a meno di 1.000 $.

La percentuale di sculture e di fotografie vendute tra 1.000 $ e 5.000 $ è superiore a quella delle altre categorie. Questa fascia di prezzo rappresenta oltre un terzo dei lotti venduti per questi due tipi di opere. Si osservi che la scultura e la fotografia – che incidono rispettivamente per l’11% e il 12% sul fatturato delle vendite in Occidente – sono discipline ancora praticamente inesistenti sul mercato cinese.

Ripartizione del fatturato delle aste in Occidente nel 2017 per categoria

Ripartizione del fatturato delle aste in Occidente nel 2017 per categoria

Da un punto di vista macroeconomico, la moltiplicazione delle opere accessibili e la crescita dei prezzi di fascia molto alta hanno l’effetto di mantenere i livelli di prezzo nel loro insieme.

L’indice globale, calcolato da Artprice sul totale delle vendite all’asta mondiali, oscilla dall’ultimo trimestre 2015. Questo indicatore della redditività generale del Mercato dell’Arte pare aver passato un punto di inflessione. L’Indice globale Artprice mostra oggi i segni di un’imminente evoluzione positiva.

In un’epoca di tassi negativi applicati dalla BCE e vicini allo 0% per la FED, che schiacciano i risparmiatori, il Mercato dell’Arte diventa realmente un mercato alternativo, affidabile e duraturo.

Indice Globale dei Prezzi Artprice – Base 100 in gennaio 1998

Indice Globale dei Prezzi Artprice - Base 100 in gennaio 1998